martedì 29 marzo 2011

Fantuzzi, il salumificio che produce anche trota affumicata

Abbiamo conosciuto Mario Fantuzzi e la sua gentile signora ad una serata al Ristoro San Simon,anzi l’avevo proprio a fianco.
Ci ha raccontato dei suoi esperimenti, come la sottocosta arrotolata, che gli sono costati quasi un anno di lavoro e la coppa. Si vede che ama il suo lavoro, e la scelta della qualità nei prodotti sicuramente gli ha garantito la sopravvivenza dell’azienda. E che sopravvivenza: il salumificio nasce nel 1954 sotto la guida di Gino Fantuzzi, il padre. Oggi  l’azienda ricorda le origini del suo fondatore avvalendosi delle sue ricette emiliane unite alle tradizioni locali e producendo così salumi di ottima qualità. Da poco rinnovato ed ampliato il salumificio dispone di attrezzature e tecnologie all’avanguardia che permettono di garantire la genuinità dei prodotti e un costante controllo sulla qualità, avendo messo a punto un rigoroso piano di HACCP. Grazie alla qualità che li contraddistingue, sono in grado di soddisfare anche il Cliente più esigente.
Non soddisfatti dei risultati raggiunti, hanno deciso di diversificare rivolgendosi alla trota: non una trota qualsiasi, ma una trota verace fresca nata ed allevata in Friuli Venezia Giulia.
Abbiamo assaggiato dunque il filetto di trota salmonata: l’affumicatura non è pervasiva, ma si sente leggermente di sottofondo, come una musica d’accompagnamento. La trota è bella soda e compatta, e questo denota la qualità del prodotto. Un bel passo avanti, considerato anche i tipi di produzione: trota cotta al naturale, l’affumicata,, cotta e affumicata,, cotta agli agrumi, alle erbette, gratinata, al profumo di aglio, piccante, e così via. Ottimo lavoro.
SALUMIFICIO GINO FANTUZZI
Viale San Giovanni del Tempio, 127
33077 SACILE (PN) - ITALY
Tel. 0039(0)434780083 r.a. - 781397 - 781568
Telefax 0039(0)434780857

mercoledì 23 marzo 2011

A Dolo incontro con Lattebusche

A Dolo, allo Spaccio del Contadino, abbiamo incontrato il Sig. Bortoli di Lattebusche, una grossa realtà del mondo della cooperazione. Anche qui a Dolo, ha voluto unirsi in un consorzio con la Cantina sociale locale e con Bareato carni: ho fatto degli acquisti e mi sono accorto che sono davvero convenienti: ricotta fresca e formaggi. Veramente buoni.
 Lattebusche è una cooperativa operante da oltre 50 anni nel settore lattiero caseario, con sede a Busche, nel Bellunese, zona incontaminata e ricca di pascoli, con una lunga tradizione nell’allevamento del bestiame. Caratterizzato da un clima rigido con abbondanti precipitazioni nevose durante il periodo invernale e da estati brevi e fresche, il Bellunese rappresenta, anche per il carattere della gente, il tipico ambiente alpino, orgoglioso delle proprie tradizioni tramandate nel tempo attraverso l’esperienza e la narrazione orale. L’intensificazione dell’attività di allevamento del bestiame da latte, in particolare bovine della razza Bruna e Alpina, coincide per il Bellunese con il tramonto dello sfruttamento intensivo del patrimonio boschivo, in corrispondenza del declino della Serenissima Repubblica di Venezia sotto il cui dominio si trovava allora gran parte dell’attuale territorio provinciale. L’allevamento del bestiame da latte da parte dei piccoli proprietari di montagna e dei mezzadri di fondovalle, si pose allora come la più valida e naturale alternativa produttiva per la fragile economia rurale bellunese travolta dalla crisi della Serenissima. L'idea di raggruppare i piccoli allevatori del paese per lavorare il latte "a turno" presso un unico "casello", ottenendo in questo modo una riduzione dei costi di produzione ed un maggior guadagno, si impose durante quegli anni difficili in ogni piccolo centro della montagna bellunese, contribuendo in maniera determinante alla nascita delle locali tradizioni lattiero casearie e rappresentando al contempo una valida alternativa di lavoro al drammatico destino dell'emigrazione. Con il passare del tempo, specie nel secondo dopoguerra, in corrispondenza degli sviluppi socioeconomici del periodo, molte di queste piccole realtà entrarono in crisi e furono destinate a chiudere. Tuttavia ancora oggi, in molti paesi della montagna bellunese, è possibile trovare il ricordo di quelle prime latterie cooperative, dove si producevano burro, formaggi freschi dall'intenso sapore di latte chiamati appunto "latteria" e formaggi a pasta cotta destinati alla breve e media stagionatura. In altri casi gli allevatori locali reagirono e, tornando ad associarsi, estesero la base sociale della cooperativa comprendendo allevatori di paesi vicini, costituendo latterie cooperative di dimensioni più grandi capaci di fronteggiare con maggior forza lo squilibrio di mercato tra agricoltura di montagna e agricoltura di pianura. Nasce così a Busche nel 1954, per iniziativa di 36 soci fondatori la Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina, oggi Lattebusche. Obiettivo primario è stato allora convincere gli allevatori della zona che anche una loro struttura, oltre ai privati che venivano da fuori provincia, poteva raccogliere latte e dare subito una contropartita monetaria. Fatto questo innovativo e sconvolgente, se consideriamo che in quel periodo oltre 100 latterie "turnarie" provvedevano a trasformare il latte in provincia di Belluno, costituendo una economia agricola basata sull'autoconsumo e su improbabili opportunità di vendita. In questo contesto infatti il produttore agricolo si trovava a vestire, a seconda dei casi, i panni del coltivatore, dell'allevatore, del trasformatore e del venditore. Delegare ad altri la raccolta, trasformazione e commercializzazione è stata quindi la scelta che ha consentito la sopravvivenza agli allevatori, garantendo loro una somma di denaro certo, anziché forme di formaggio da stagionare e (all'occasione) vendere. L'allora nascente "Latteria Sociale Cooperativa della Vallata Feltrina" è diventata progressivamente punto di riferimento, prima della provincia e successivamente di aree sempre più estese della regione. 
Oggi Lattebusche raccoglie e lavora il latte dei 400 soci conferenti della cooperativa. Dislocata su 3 stabilimenti produttivi (Busche Bl, Chioggia Ve e Sandrigo Vi), conta 180 dipendenti, 80 agenti, 10 depositi, 7 agenzie di distribuzione e 3 punti di vendita diretta (Bar Bianco), una realtà regionale considerevole.
Stabilimento di Busche sede principale
via Nazionale, 59
32030 Busche (BL) - Italia
tel. +39 0439 3191 - fax +39 0439 319319

martedì 22 marzo 2011

La Pata Twister ai Sapori dell’altro

Abbiamo assaggiato a Dolo uno snack davvero originale. Lo snack, ovvero la pata twister è una spirale di patatine fritte lunga 35 cm. Si tratta di una patata del peso di circa di 250 grammi tagliata e distribuita in un fine bastoncino di legno e successivamente fritta ed insaporita a proprio piacere. Per capirci meglio, la spirale viene effettuata con uno speciale attrezzo, e la patata viene infilata sullo stecco, non dalla parte della punta per questioni di attrito. La patata deve essere di qualità molto asciutta: si prediligono le patate siciliane, e proveranno con quelle di montagna. A Cesiomaggiore sono avvisati.
La storia di questa azienda nasce da un viaggio all'estero, dove questo tipo di snack è già molto diffuso. Fu un amico di Loran (uno dei titolari di Pata Twister) a notare una lunga fila di persone in attesa di fronte un chiosco su ruote.
Avendo appetito e non molto tempo disposizione per cercare un ristorante, decise di mettersi in fila attendendo il suo turno. L'appetito cresceva e, scorrendo avanti nella fila, notava le persone mangiare con gusto, questo curioso spiedino dall'odore invitante.
Ordinò uno spiedino classico (ketchup e maionese) e, dopo il primo morso, lo divorò in pochi minuti. Aveva scoperto un nuovo modo di proporre uno degli alimenti più famosi di tutto il pianeta: la patata. Rientrato in Italia, stiamo parlando del 2008, parlò di questo chiosco al suo amico Loran che, incuriosito e motivato dal possibile business, decise di approfondire l'argomento.
Pata Twister Italia Sas - Via Verdi, 9 - 35020 Legnaro (PD)

martedì 1 marzo 2011

La Campofilone

Nel 1912, la signora Adorna Albanesi aprì una trattoria in via XX Settembre, nacque così “la Campofilone”.
Oggi, la stessa azienda segue nella produzione della pasta all’uovo, gli accorgimenti e l’amore di una volta, tramandando così ricordi e tradizioni che altrimenti sarebbero cancellati dal tempo. La pasta de “la Campofilone” è un prodotto artigianale di altissima qualità, i cui ingredienti semplici e genuini sono: semola di grano duro e uova fresche, senza aggiunta d’acqua. Il segreto della qualità e del successo, che la pasta ottiene sulle tavole italiane e estere, deriva dall’amore con cui quest’antica tradizione viene rispettata dal laboratorio, dalla sfoglia particolarmente sottile e dalla lenta e graduale essiccazione a temperatura poco superiore a quella ambientale. La lavorazione manuale conferisce al prodotto resa nella cottura, unicità del gusto, leggerezza e quindi digeribilità.
Nella prima fase di lavorazione, gli ingredienti (semola di grano duro e uova), vengono impastati da apposite macchine regolate a bassissima velocità così da garantire un impasto perfettamente omogeneo. Nella fase successiva l’impasto viene sfogliato, quindi tagliato. Si ottengono pertanto, a seconda del taglio avvenuto, i vari formati di pasta. I maccheroncini, le fettuccine o le tagliatelle che siano, vengono pesate e stese manualmente su appositi foglietti di carta piegati nella maniera tradizionale.
La pasta così ordinata, viene successivamente sistemata in apposite stanze chiamate di essiccazione, all’interno delle quali, la temperatura supera di poco quella ambientale, e cosa ancora più importante, l’aria viene continuamente ma gradualmente cambiata.
La pasta viene lasciata riposare quindi essiccare nelle suddette stanze, per ben 48 ore. L ’Azienda “la Campofilone”<, grazie alla selezione delle materie prime, al sistema di trasformazione prevalentemente manuale, al lungo tempo di essiccazione regolato da una temperatura ottimale e da un essenziale ricambio d’aria, vanta un prodotto estremamente genuino. E bravo Enzo Rossi:me lo ricordo ancora, quando aveva dei clienti stranieri che l’attendevano all’aeroporto, e lui riuscì a regalarci due minuti.
Località Ficiarà,27
63010 CAMPOFILONE  ITALY
Tel. 0734 931294
Fax 0734 937354

La pasta fresca e secca Maroni e Marilungo

Sono una famiglia impegnata nella produzione artigianale di pasta all'uovo tipica di Campofilone, che nasce da antiche tradizioni contadine tramandate dalle loro nonne. Preparano l'impasto selezionando le migliori semole di grano duro e uova fresche, senza aggiunta di acqua seguendo una accurata lavorazione artigianale di tipo tradizionale, con alcune fasi eseguite a mano.
Lavorano l'impasto fino a ottenere una sfoglia molto sottile che tagliano nei vari formati per stenderla su originali fogli di carta con la maestria tipica delle massaie.
Loro predispongono la fase di essiccazione, che avviene in modo lento e graduale per una durata che va dalle 24 alle 36 ore a bassa temperatura. In questa fase della lavorazione il prodotto perde circa il 40% del suo peso consentendo di ottenere un prodotto secco e di alta resa (250 g per 4 porzioni).
Infatti durante la cottura, che avviene in pochi minuti, la pasta recupera il peso perso durante l'essiccazione offrendo un sapore inconfondibile e mantenendo inalterate le qualità nutrizionali e organolettiche. Loro siamo fedeli a questa tradizione che, tramandata di generazione in generazione, ha conquistato le tavole di tutto il mondo con l'antica bontà ed il sapore genuino di un tempo. Per una perfetta cottura si consiglia di usare 3 litri d'acqua per 250 g di pasta. Salare al momento della piena ebollizione, versare la pasta e mescolare con leggerezza dopo che si è ammorbidita.
Per i tempi di cottura dei diversi formati di pasta rispettare quanto indicato sulle confezioni. Mettere la pasta su una larga fiamminga, lasciarla evaporare un attimo prima di condirla con abbondante ragù.
La Pasta di Campofilone
Via Santa Maria, 63016 Campofilone Fermo
Tel.0734 931165