martedì 30 novembre 2010

Il Prosecco dell’Abbazia di Follina

Ci aveva dato il nome il titolare della trattoria ristorante Due Torri di Collalto di Susegana. Ci aveva descritto un giovane che faceva del buon prosecco, facile da bere ma soprattutto genuino.
Passando per Follina, ci siamo fermati a conoscerlo, nel pieno dei lavori per realizzare la sua nuova cantina, Michele Dalto.

Subito si è offerto di mostrarci e spiegarci il vigneto: un terreno che era stato abbandonato e ricolonizzato da arbusti e dal bosco sovrastante la collina, a destra della provinciale tra Pieve di Soligo e Follina e che domina la splendida visuale che si apre sul borgo di Premaor. Terreno ripido, che impone lavorazioni manuali, sistema guyot, argilla in quantità e tanto entusiasmo . Lui è laureato in Economia, specializzato in statistica, e per vivere ha scelto di fare il vignaiolo, aiutato anche dai fratelli che operano in tutt’altro campo.

Che sia un tipo amante del lavoro lo si capisce subito, gli studi li ha fatti aiutandosi andando il pomeriggio e nei momenti liberi nei cantieri, e soprattutto di questo ne va fiero.

Non ha una grande produzione essendosi messo da poco nel settore, ed essendo le viti ancora piuttosto giovani, ma che ci sappia fare non vi è dubbio. Ha scelto di spumantizzare la produzione, e di curare in prima persona la vendita del suo prodotto per trasmettere ai clienti tutta la sua passione ed entusiasmo e per risparmiare sui costi. Ora produce un solo tipo di spumante, ma in cantiere ce ne sono altri.

Ca’ Foscari ha prodotto un altro ottimo elemento: gli auguriamo di arrivare molto in alto.

Az. Agr. Abbazia di Follina S.s.
Via Giazzera 12 31051 Follina - Treviso
Tel.
& Fax +39 0438 971568

lunedì 29 novembre 2010

L’azienda agricola Nicoletta a Cesnola

Dagli inizi del Novecento, la famiglia Nicoletta si dedica all’allevamento di bovini e dal 12 luglio del 2003 la conduzione dell’azienda è passata nelle mani di Jari, dopo essere stata per lungo tempo del bisnonno Stefano e del nonno Giulio. All'epoca, i capi di bestiame non erano molto numerosi e venivano prodotte poche forme di Toma che, in parte,venivano consumate in famiglia e, in parte, vendute nella Bassa Valle d'Aosta. La conduzione è tutt’oggi familiare poiché Jari è coadiuvato dal papà, Mauro, e dallo zio, Vittorio.
L’azienda, durante il periodo invernale (novembre - aprile), ha sede a Cesnola, una piccola frazione del Comune di Settimo Vittone in Piemonte, al confine con la Valle d'Aosta; qui, gli animali vivono a stabulazione fissa, ovvero non si muovono mai dalla stalla e si alimentano con fieno di prato polifita, costituito da più varietà, e con della crusca. Durante il periodo estivo, le mandrie vengono, invece, condotte in alpeggio in Regione Rovarnero, a circa 1250m d’altitudine sul livello del mare, dove possono alimentarsi giornalmente con erba fresca che permette di ottenere un latte di elevata qualità.
 L’alimentazione ha, infatti, una grande influenza sul latte prodotto dai bovini e conseguentemente sul gusto del formaggio che, quindi, varia in base al luogo in cui l’animale si trova ( fraz. Cesnola – fieno; Alpe Rovarnero – erba).I pascoli ed i prati coltivati a foraggio sono concimati in modo naturale attraverso il letame prodotto dai bovini stessi e senza l'uso di concimi chimici, nel rispetto dell’ambiente. Questo contribuisce anche ad accrescere la qualità del latte e, di conseguenza, del formaggio prodotto.
Azienda Agricola Nicoletta
Settimo Vittone (fraz. Cesnola)
Tel Fax  0125658381 Cell 340 8988443.

sabato 27 novembre 2010

I Canestrelli di Luca Scavarda

Tonego è una Frazione del Comune Mazzè ed è situato nel Canavese in Piemonte, vicino a Caluso. Particolare è la sua chiesa e i suoi vicoli che ospitano antichi ricordi. La Pasticceria Scavarda sta in punto rialzato rispetto la Chiesa, e si sta impegnando a valorizzare le tante risorse alimentari, faunistiche e architettoniche presenti sul suo territorio. Caratteristico è il Canastrello, un dolce tipico tonenghese, e la Sagra dei Canestrelli si svolge a Luglio. La prodotti Artigianali di Scavarda è specializzata nella produzione, confezionamento e distribuzione proprio dei dolci tipici canavesani: Canestrelli Tonenghesi e Paste di Meliga.
I Canestrelli, dolci entrati nel Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino, sono realizzati a mano, con una ricetta custodita gelosamente da generazioni, cotti su ferri a forma di grandi pinze e lasciati poi raffreddare in cesti di vimini.
Proprio da questi cesti (canestri) prendono il nome questi dolci, preparati in grandi quantità dalle famiglie contadine per celebrare gli avvenimenti più importanti, come matrimoni, battesimi, l’uccisione autunnale del maiale e la Pasqua.
Via Signetto, 37
Tonengo di Mazzè (TO)
Tel. 3474435665

Il salampatata

È un prodotto notissimo nel Canavese, che in origine consentiva di ottimizzare la resa di pancetta, guanciale e rifili di carne suina magra e macinate mescolando all'impasto uguali quantità di patate bollite. Secondo tradizione, il composto - aromatizzato con sale, pepe, aglio, noce moscata, cannella, chiodi di garofano polverizzati ed altre spezie - viene insaccato nel budello naturale e lasciato riposare per breve tempo.
Il vero Salampatata è prodotto esclusivamente nel territorio Canavesano, tipicamente nella stagione autunnale ed invernale (da settembre a fine aprile).
È ottimo crudo su crostini di pane, in frittata o al forno, non oltre una settimana di stagionatura. Si conserva in frigorifero.
Per informazioni
Associazione produttori del Salampatata del Canavese
presso Comune di Settimo Rottaro, via Vachino 2 - 10010 Settimo Rottaro (To)
Tel. +39 0125 720153

giovedì 25 novembre 2010

La Distilleria Quaglia a Castelnuovo Don Bosco

Castelnuovo Don Bosco non produce solo santi. Qui troviamo la Distilleria Quaglia, gente che nel 1890 già pensava al futuro, oggi guardando al passato fa vivere la tradizione
La distilleria di Castelnuovo don Bosco nasce negli anni immediatamente successivi all'unificazione d'Italia sulle colline inondate di sole tra il Monferrato e la collina torinese considerate da sempre terre di grande tradizione vinicola.
Nel lontano 1906 viene acquistata dal cav. Giuseppe Quaglia, che la amplia, scava il pozzo per l'approvvigionamento idrico,installa una caldaia per la produzione di vapore.
Nel 1930 l'attività dell'azienda e' continuata dal figlio Carlo che sotto la sapiente guida del padre apprende i segreti della distillazione, perfeziona ed ammoderna il reparto di imbottigliamento, aumenta notevolmente la capacità di produzione fino ad impiegare 35 dipendenti.
Nel 1967 entra in azienda la terza generazione di distillatori con il nipote Giuseppe che segue la tradizione di famiglia. Sempre con gli originali alambicchi continua la produzione di grappa classica alla quale affianca quella di grappe monovitigno, particolarmente raffinate e pregiate.
Oggi alla direzione vi è il giovane Carlo pronipote del cavaliere, che si dedica con entusiasmo all'attività portando nuove idee e energie, arricchendo la gamma dei prodotti con specialita’ liquoristiche  prodotte seguendo la regolamentazione dell’eccellenza artigiana piemontese, che prevede l’uso delle migliori materie prime di origine naturale . Sono cosi’ nati prodotti come il Ratafia’ di ciliegie di Pecetto, il Genepì, il Barolo Chinato e la Crema Gianduia particolarmente adatti a coloro che desiderano conoscere ed apprezzare nuove e raffinate specialità.
Nel rispetto della tradizione e della genuinità, continua l'attività di una azienda che attraverso l'opera di quattro generazioni, costantemente si aggiorna e progredisce per soddisfare appieno le richieste della clientela offrendo un prodotto che racchiude in sè la qualità più pregiata.
Antica Distilleria Quaglia
Viale Europa, 3
Castelnuovo Don Bosco 14100 - Asti
tel: 011 9876159

lunedì 22 novembre 2010

I tomini del Canavese firmati 'Longo'

Le Valli del Canavese, famose oltre che per la bellezza e la varietà del paesaggio, per una serie di prodotti tipici tra cui spicca il tomino, un formaggio fresco di origini antichissime molto apprezzato ancora oggi per le sue doti di leggerezza, di digeribilità e di gusto.
Patria per eccellenza del Tomino Canavesano è Bosconero, un piccolo centro in cui grande è la passione per l’arte casearia: un’arte i cui segreti si tramandano di padre in figlio da generazioni, come è avvenuto nella famiglia Longo dal 1958, quando Antonio inaugurò l’omonimo Caseificio, oggi uno dei più qualificati della zona, che produce formaggi che nascono solo dal latte fresco, selezionato in campagna e controllato all’arrivo e lavorati secondo le antiche tradizioni: i Tomini Freschi, i Tomini del boscaiolo e la robiola Piccola Baita. Formaggi ideali per tutte le età perchè sani e leggeri, i Tomini Longo, che con il loro sapore delicato ed inconfondibile soddisfano anche i più esigenti buongustai, sono protagonisti di numerose ricette per antipasti o secondi piatti, fresche, fantasiose e semplici da preparare.
I tomini sono stati dergustati ed apprezzati dai giornalisti e dai comunicatori della Carovana del 3° festival Europeo del gusto, nella tappa di Pieve di Soligo, che si è tenuta presso l'Antica Trattoria Ciotta.

CASEIFICIO LONGO SRL
Via Leonardo da Vinci 43 10086 RIVAROLO CANAVESE (To)
Tel. +39.0124.428247
Fax. +39.0124.308164

Carema e il suo vino

Carema, un paesino in Piemonte, ultimo lembo sulla strada per Aosta. Bellissimo, e raccolto, tanto raccolto che quando ci andai scesi dalla macchina e feci da battistrada per misurare la larghezza delle strade. Ci andai su invito del sindaco Aldighieri, un tipo simpatico che minaccia un giorni sì e uno no per andarsene in Val d’Aosta, e fu un’esperienza indimenticabile.  Il paese è famoso pe ril suo vino: questo vino si produce, con uve del vitigno Nebbiolo, all'estremo lembo nord della provincia di Torino nel comune da cui prende appunto il nome.
I vigneti della conca di Carema sono ubicati su terrazze scavate nella roccia delle pendici del Monte Maletto, tra i 350 ed i 700 metri sul livello del mare; il paesaggio è caratterizzato da pergole sostenute da pilastri a forma di tronco di cono, in pietra. Sono proprio le pietre dei pilastri che rilasciando nel corso della notte il calore accumulato durante il giorno offrono alla vite ottime condizioni climatiche per la coltivazione.
Il Carema ha un colore rosso volgente al granato, un profumo fine e caratteristico che ricorda la rosa macerata e un sapore morbido, vellutato e di corpo. L'invecchiamento deve essere di almeno 3 anni, di cui 2 in botti di legno
Si accompagna ad arrosti, selvaggina, carni rosse, formaggi stagionati e anche considerato un "vino da caminetto" che si abbina bene, a fine pasto, a frutta secca e dolci a pasta secca.

CANTINA DEI PRODUTTORI NEBBIOLO DI CAREMA
SOC. COOPERATIVA
Via Nazionale n. 32
10010 Carema (TO)
Tel: 0125.811160 - 0125.362248
Fax: 0125.801981

domenica 21 novembre 2010

Il Teatro Verdi a Cesena

Sono stato a Cesena, ed ho trovato un posto particolare, proprio in centro. Il Teatro Verdi, nato come teatro giardino, nei primi anni del ‘900 subì un terribile incendio, essendo costruito in legno. Una distruzione alla quale seguì l’immediata ricostruzione, che riportò alla luce tutta l’essenza dell’intrattenimento. Dal 1874 ad oggi la struttura è nata tre volte.
Prima, dopo l’incendio ed oggi. Sempre la capacità di mantenere intatta la fisionomia originale, sempre il fascino di un ambiente dalla semplicità unica.
Il teatro Verdi è una delle unioni, tra teatro e ristorante, si mangia nei palchetti, il servizio che è impeccabile. Non sarà grandissimo, ma ha un suo fascino.
Inoltre, ed è l'aspetto più importante, il cibo è ottimo, si può scegliere tra carne e pesce o volendo anche un gran piatto vegetariano, il menu, si può vedere sul sito del teatro. In più, degustazioni durante le settimana e discoteca nel weekend. Anche i vini sono ricercati, e tutto sommato vale la pena di andarci.

Teatro Verdi
Via Sostegni, 13/A 47023 Cesena (FC)
tel 0547.613888
cell. 393-9873998

sabato 20 novembre 2010

La storia centenaria di Revel Chion

Correva l'anno 1850 e, secondo una convenzione mai formalizzata ma sempre più condivisa, la grappa compiva il 449° compleanno. Sempre nel 1850, il pignolo Servizio di Pesi e Misure della Provincia d'Ivrea redigeva un elenco degli utenti soggetti alla verifica periodica nel quale iscriveva, al numero 53, Battista Revel Chion attribuendogli, in quanto esercente di attività prevalente, la qualifica di distillatore.
Come la nascita della grappa è sicuramente anteriore al 1451 - ma si prende tale anno come dato ufficiale in quanto esiste un documento notarile - così la distilleria Revel Chion faceva forse fumare gli alambicchi già parecchio tempo prima, ma il più antico documento con data certa è quello citato.
Un altro, più giovane, ma non meno importante, risale al 1901 quando Bernardo Revel Chion, figlio di Giuseppe, ricevette dal sindaco di Chiaverano la polizza relativa ad un aumento di cauzione per il magazzino fiduciario annesso alla distilleria.
L'origine della Revel Chion non è comunque molto distante dalla fondazione della cooperazione di acquavitai costituita in Piemonte agli inizi del '700 sotto il regno di Vittorio Amedeo II di Savoia. La prova è data dalla citazione di un avo degli attuali proprietari della distilleria, Alessandro e Carlo Revel Chion, nato nella seconda metà del XVIII secolo, quale detentore di un alambicco.
Il Regno Sabaudo era uno stato ordinato e, soprattutto in fatto di acquavite, censiva meticolosamente, non senza fini di lucro, ogni fonte produttiva.
Nella sola Chiaverano, in quel 1848 passato dalla storia a fama proverbiale per i noti sommovimenti socio-politici, vennero contati venti alambicchi, saliti poi a trentuno nel 1885.
Erano sicuramente piccoli e per lo più a fuoco diretto se, tutti insieme, riuscivano a dare appena due mila litri di acquavite tassabile. Ma costituivano il riflesso di un importante fenomeno agrario che aveva cambiato il volto della zona.
A partire dal 1700 nel Canavesano si innesca infatti un vistoso fenomeno che porta il vigneto a rubare la terra ai secolari boschi della Serra d'Ivrea.
Con fatiche immani si procede a terrazzare i declivi per renderli più facilmente coltivabili e la vite diventa la vera ricchezza del comprensorio.
A dimostrazione del fatto basta considerare le norme disciplinari che si susseguono, quasi senza soluzione di continuità, per creare un monito ben sanzionato a chiunque attenti l'integrità del vigneto, sia sotto il profilo strutturale che sotto quello furtaiolo dei preziosi grappoli d'uva. E, dove c'è la vigna, si sa, arriva anche l'alambicco per consentire l'esaurimento della frazione alcolica presente nelle bucce degli acini d'uva al termine della fermentazione alcolica e dei sedimenti lasciati dal vino dopo i travasi.
Nei secoli scorsi gli alambicchi funzionavano forse più su questi ultimi che non sulle vinacce: esse infatti, una volta separato il vino, venivano aggiunte di acqua per preparare i vinelli e quindi, non di rado, erano così povere da non meritare l'uso della legna occorrente per la distillazione. Man mano cresceva la vigna il contadino si trasformava in vitivinicoltore per poi specializzarsi, in qualche caso, nell'arte del lambiccare.
La distilleria Revel Chion nasce dunque dalla terra e dal lavoro di sette generazioni che, senza mai abbandonare Chiaverano, hanno via via adeguato l'azienda alle esigenze del momento senza mai tradire le origini e le tradizioni.

Distilleria F.LLI  REVEL CHION S.r.l.
Via Casassa, 4 - CHIAVERANO (TO) - ITALY
Tel./Fax +39 0125.54808

Le tome di Massimo Villa

Massimo Villa era un grande, sia professionalmente che come uomo. L’ho avuto come amico, ma un male incurabile se lo è portato via. ,Ha saputo trasmettere il suo sapere e l’amore per la sua terra ai figli, e Elena e Matteo proseguono con dedizione e passione l’attività avviata dal papà Massimo Villa, in frazione Gauna, nel cuore della Valchiusella. Le Tome di Villa sono tra le più apprezzate in Piemonte e sono il risultato di un attento lavoro di selezione e affinatura dei tipici formaggi regionali, provenienti da latte di animali che vivono prevalentemente in alpeggio. Le forme sono conferite non solo da abili veterani ma anche da giovani malgari che hanno dimostrato di essere veri e propri talenti. La stagionatura avviene nel grande salone interrato, costantemente termoregolato, dove le forme sono amorevolmente visionate, girate e ripulite.
Trattandosi in prevalenza di tome classiche piemontesi, sono infinite le varianti in termini di
stagionatura, grassezza, consistenza, dimensioni ed eventuali aggiunte di spezie ben dosate. Si trovano anche tomini freschi, tomette più stagionate e qualche formaggio ovino e caprino come il Cevrin. Elena e Matteo restano i più grandi affinatori di formaggi piemontesi, e un grazie a Massimo che non ha voluto che il suo sapere finisse nel vuoto.
Chiuso domenica e mercoledì pomeriggio.

Alice Superiore
Via Umberto I, 3 - Fraz.Gauna
Tel. 0125 78437-3385088366
www.letomedivilla.it

venerdì 19 novembre 2010

La cantina di Gigi Orsolani

Nella zona del Piemonte denominata Canavese la coltivazione della vite risale a tempi molto antichi, sicuramente antecedenti alla conquista del territorio da parte dei Romani, i quali, sotto la guida del console Terenzio Varrone sconfissero la popolazione indigena dei Salassi.
I romani stessi, importarono nella zona il loro razionale metodo di coltivazione, che, salvo alcune migliorie, rimane tuttora quello praticato nell'area: ramificazione ad almeno un metro da terra e sviluppo dei tralci su di una struttura portante, denominato:
"Alteno Canavesano".
A permettere alla zona una così antica tradizione viticola influiscono due fattori molto importanti, un territorio collinare, creatosi in origine glaciale, composto da colline con profili dolci ed allungati,(morene) il cui terreno è costituito da sabbia argillosa e ciotoli, un clima particolarmente mite la cui temperatura media annua è di poco inferiore ai 13°, ma, ad agosto, mese importantissimo per la maturazione, con  punte di 25°C.
Nello stesso mese il regime pluviometrico è piuttosto contenuto (attorno ai 70mm), favorendo così l'integrità degli acini (indispensabile per la produzione del Passito).
Il vitigno più diffuso è l'Erbaluce, da cui si ricavano tre vini :
L'Erbaluce di Caluso doc,
il Caluso Passito doc,
l'Erbaluce di Caluso Spumante doc.
La storia delle Cantine Orsolani inizia alla fine del 1800, quando il bisnonno Giovanni con la moglie Domenica rientrano dall'America richiamati dalla nostalgia della propria terra.
Aprirono una locanda "Locanda Aurora" mentre la bisnonna seguiva il lavoro in cucina, Giovanni Orsolani lavorava in campagna ed in cantina per produrre il vino che necessitava. Il successo ottenuto, fece si, che la cantina s'ingrandì e che la generazione successiva si dedicasse tutto il suo tempo in quest'ultima attività.
Il grande impegno sul vitigno Erbaluce inizia però intorno al '67 dopo l'avvento della denominazione d'origine controllata. I risultati di questo lavoro basato tutto sulla ricerca della qualità, porta le cantine Orsolani ad una posizione di privilegio negli ultimi trent'anni.
Partendo dal 1968, con la prima spumantizzazione dell' Erbaluce che in quegli anni fù una grande novità, le Cantine Orsolani ottengono la certificazione D.O.C. sullo Spumante.
Nel 1985 nasce "La Rustia" che introduce il concetto di cernita vendemmiale e dimostra per prima, le possibilità di questo vitigno anche nella sua espressione di vino bianco secco.
Nel 1988, dopo alcuni anni di sperimentazione, le Cantine Orsolani, introducono l'utilizzo della barriques nella fermentazione del Passito, il prodotto storico, più delicato da modernizzare, riducono contestualmente l'invecchiamento ossidativo tanto che oggi può essere definito micro-ossidativo.
Il risultato è un passito solare che si paragona ai grandi passiti, non aromatici, italiani.
Attualmente le Cantine Orsolani, vinificano esclusivamente Erbaluce ottenuti da circa 15 ettari di vigna e la produzione è di circa 100 mila bottiglie divise fra i vari prodotti.
E Pierluigi fa tutti questo,oltre a seguire varie associazioni enoiche.

San Giusto Canavese (Torino) Piemonte Via Michele Chiesa. 12

giovedì 18 novembre 2010

Il Grappolo - Azienda vitivinicola

Sin dagli anni ‘20 l’Azienda Agricola Il Grappolo della Famiglia Tardivel coltiva le prime colline Felettane.
Inizialmente nella campagna erano piantate viti, pescheti e frumento ma col passare degli anni gli avi hanno trasmesso ai loro discendenti l’amore e il rispetto per la terra.
Negli anni 50’ Giuseppe Tardivel iniziò a coltivare i primi vigneti di prosecco, passione che ha tramandato ai figli Giacomo e Davide. Oggi i nipoti Roberto e Mirco, a testimonianza di una guadagnata tradizione, continuano a coltivare e produrre nella rinomata zona del prosecco D.o.c.g. a livello familiare e con moderne tecnologie ma pur sempre rispettando le tradizioni e attenti alla salvaguardia dell’ambiente.
Con lo spirito giovane e forte di Roberto e con la laurea in scienze e tecnologie viticole ed enologiche presso la facoltà di agraria di Padova di Mirco, la cantina ha investito in nuove e moderne tecnologie per la produzione di prosecco senza abbandonare la tradizionale e l’accurata raccolta manuale delle uve.

Via S. MICHELE 99 - SAN PIETRO DI FELETTO (TV) -
Cell. 348 2235424 - Tel. 0438 60608

mercoledì 10 novembre 2010

Il Tartufo di San Pietro Avellana

L'Alto Molise, terra di bellissime ed estese foreste, è anche ricco di pregiati prodotti del sottobosco, in particolare di funghi e di tartufi. Il tartufo nero (Tuber Aestivum Vitt) è presente in abbondanti quantità, mentre il tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) lo è meno, Tali manifestazioni sono ormai note a livello nazionale e richiamano turisti e visitatori da ogni parte d'Italia. Dal 9 Marzo 1996, San Pietro Avellana fa parte dell'"Associazione Nazionale Città del Tartufo", successivamente, è entrato a far parte dell'"Associazione Nazionale Città dei Sapori", per la sezione Tartufo. Il Tartufo notevolmente più pregiato, è presente e viene raccolto nell'intero territorio di San Pietro Avellana, dove ha trovato l'habitat nei vari microclimi determinati dall'escursione altimetrica (720 m. s.l.m. fiume Sangro - 1730 m. Monte Capraro). Il Comune di San Pietro Avellana, per promuovere il territorio e l'economia legata al tartufo, organizza da oltre 5 lustri, per la seconda domenica di Agosto, la Sagra del Tartufo Estivo ed il 1 Novembre, la Mostra-Mercato del Tartufo Bianco Pregiato. Le ricette a base di tartufo e funghi, sono prelibatezze culinarie che si possono gustare nei numerosi agriturismi e ristoranti presenti sul territorio. Il prodotto fresco viene anche trasformato da alcune piccole aziende ed è, quindi, disponibile sul mercato tutto l'anno.

martedì 9 novembre 2010

La Cantina del Taburno

La Cantina del Taburno, situata alle pendici del monte del Taburno, e di proprieta del Consorzio Agrario di Benevento. Quest'ultimo, fondato nel 1901, ha svolto nell'arco di un secolo un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'agricoltura sannita. La Cantina, situata nel comune di Foglianise, e stata realizzata nel 1972. Per la filosofia produttiva che da sempre contraddistingue l'azienda e per le ricadute economiche sul territorio che essa determina, costituisce un punto di riferimento per la viticoltura della zona.
A me piace la Falanghina, e allora parliamone un poco. Le uve raccolte al momento della loro completa maturazione, dopo diraspatura e pigiatura vengono sottoposte a pressatura soffice. Il mosto ottenuto fermenta alla temperatura di 15° C in serbatoi di acciaio inox
Il colore è giallo paglierino intenso, l'odore fruttato ricorda l'ananas e la pera matura.
Si presenta morbido al gusto e con un'elevata persistenza aromatica.
I terreni collinari a 200-600 metri s.l.m. sono esposti a sud-est  La tipologia del terreno: fondamentalmente marne argillose calcaree

venerdì 5 novembre 2010

Santo Stefano d’Aveto e il Leon d’Oro

Salendo verso Santo Stefano d’Aveto è tutto un susseguirsi di parchi e riserve naturali. Dagli undicimila ettari quadrati del Parco naturale regionale dell’Aveto, al versante occidentale del Monte Aiona, che ospita la Riserva naturale statale Agoraie di Sopra e Moggetto si incontrano veri paradisi per gli amanti della natura incontaminata. Chi, invece, fosse alla ricerca di sana montagna troverà a Santo Stefano d’Aveto la sua meta ideale. Un paesaggio che cambia di continuo dai laghetti glaciali alle paludi, dalla vegetazione montana a quella mediterranea, rende questa zona una meta turistica invernale (con splendide piste per lo sci di fondo) ma anche estiva (grazie ai favolosi percorsi da trekking).
All’ombra delle imponenti mura del castello dei Malaspina, è possibile gustare uno dei formaggi più conosciuti della Liguria: il San Stè, prodotto proprio in questa valle dove le famiglie fanno i casari da generazioni. Ma la cittadina si fa sicuramente notare anche per le sue bellezze artistiche. Proprio di fronte al castello Malaspina, si può ammirare lo splendido campanile dell’antica Parrocchiale, mentre la Chiesa conserva sull’altare la “Madonna di Guadalupe”. Secondo l’antica tradizione, un tempo l’opera sarebbe stata appesa all’albero maestro della galera di Andrea Doria.
Gestito da tre generazioni dalla Famiglia Monteverde, l'Albergo Leon d'Oro è situato sulla piazza principale del paese, Santo Stefano d’Aveto,  e si affaccia sulle più alte vette dell'Appennino Ligure.
Recentemente ristrutturato offre il calore dell'ospitalità di montagna in un ambiente accogliente e familiare dove trascorrere vacanze piacevoli e rilassanti.
L'Albergo è dotato di 35 stanze con una stupenda vista e ogni comfort: TV satellitare e per lo più balcone e angolo lettura.

Via Razzetti, 52
16049 Santo Stefano d'Aveto (GE) - Tel/Fax +39-0185-889022

La Cooperativa Albergo Diffuso Valcellina e Val Vajont

La Valcellina o Val Cellina è una vallata alpina del Friuli-Venezia Giulia, percorsa dal torrente Cellina da cui prende il nome.
Vi appartengono i comuni di Claut, Cimolais (benché quest'ultimo si trovi allo sbocco della Val Cimoliana, il cui omonimo torrente confluisce più a valle nel Cellina), Barcis, Andreis e, in fondo alla valle e già adagiato sulla pianura, Montereale Valcellina; questi Comuni appartengono alla Provincia di Pordenone.
Benché non si trovino nella sede morfologica del fiume Cellina, ma sulle sponde della Val Vajont, fanno parte della Valcellina anche i comuni di Erto e Casso. Questi, costituiscono inoltre, il limite estremo del Friuli Venezia Giulia a confine con la regione Veneto.
La Valcellina è parzialmente ricompresa nel Parco naturale delle Dolomiti Friulane
La Cooperativa Albergo Diffuso Valcellina e Val Vajont è nata recentemente con lo scopo di gestire le case albergo dei comuni di Erto, Casso, Cimolais, Claut e Barcis mediante la loro promozione e coordinamento da un'unica Reception, sempre disponibile a soddisfare ogni necessità, con sede operativa a Claut.
Alla libertà degli ospiti nella gestione del proprio tempo e degli spazi abitativi, la Cooperativa Albergo Diffuso Valcellina e Val Vajont offre alla propria clientela la possibilità di soggiornare in antichi borghi, vivere a contatto con i residenti, sentirsi parte del vicinato, condividerne usi, costumi e tradizioni.


Via Roma, 43
33080 Claut (PN)
Tel: 338 1570963
Fax: 0427 878445

giovedì 4 novembre 2010

La Pasta di Camerino

La Pasta di Camerino è nata nel 2002, grazie all'idea di giovani soci con precedente esperienza nel settore, La Pasta di Camerino viene prodotta in maniera artigianale in uno stabilimento immerso nelle verdi vallate dell'entroterra maceratese. L'idea nasce dalla volontà di voler creare un prodotto che per le materie prime utilizzate e per il tipo di lavorazione, ispirato alle antiche ricette locali, assicuri un'ottima qualità mantenendo inalterati i sapori della pasta fatta dalle nostre nonne, pur garantendo i requisiti richiesti dalle normative vigenti in materia di prodotti alimentari. Fin dall'iniziale scelta delle materie prime, i soci, nonché diretti produttori della Pasta di Camerino, hanno adottato tutte le accortezze affinché ciò che viene utilizzato sia all'altezza delle aspettative del prodotto.
Pasta secca all’uovo di fattura artigianale quindi. Gli ingredienti genuini e la cura nella preparazione del prodotto hanno decretato il successo della pasta che porta il nome della città di Camerino in tutto il mondo, dalla Russia dell’Est fino agli Stati Uniti d’America.
Dove la tradizione è protagonista, nasce la Pasta di Camerino: il segreto dei maestri pastai è racchiuso nella sua sfoglia dorata, lavorata e trafilata al bronzo. La pasta, ruvida e porosa, si sposa con tutti i tipi di sugo e fa di ogni primo piatto, un capolavoro di alta cucina. Tutta la pasta e' essiccata a bassa temperatura e viene garantito sempre il 33,2% di uova nell'impasto. L'azienda utilizza tecniche moderne e garantisce i più alti standard qualitativi. L'azienda è certificata ISO 9001.

LA PASTA DI CAMERINO
62032 Camerino (MC) - 1, loc. Torre del Parco
tel: 0737 640498
fax: 0737 640713

La Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso

La Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso (CPEC) ha la sua sede in Piemonte in provincia di Torino nella zona sud del verde Canavese a soli 20Km da Ivrea. 
Il Canavese è una zona particolarmente rinomata per le verdi colline, i magnifici castelli e .... i vini di qualità. Non è una semplice affermazione di principio: ci sono stato diverse volte e posso garantirlo.
Caluso e' la "capitale" del Canavese per quanto riguarda il vino, sono ben 4 i vini D.O.C. che qui sono prodotti. 
In questa cittadina, di circa 8000 abitanti, nel 1975 i primi 9 soci fondarono la CPEC; col passare degli anni sempre più viticoltori aderirono all'iniziativa fino a raggiungere i quasi 300 soci attuali.
La Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso possiede una moderna linea di imbottigliamento con capacità produttiva di 1500 bottiglie, che permette di imbottigliare parte del prodotto pregiato, mentre la restante quantità di vino viene venduta sfusa direttamente presso i propri stabilimenti.
 Moderne attrezzature e tecniche sofisticate di vinificazione (separazione dei mosti, vendemmia in cassetta, spremitura soffice, vinificazione in contenitori inox termo-controllati) garantiscono ai prodotti finali un alto livello di qualità ed il rispetto dei parametri dei rispettivi disciplinari DOC di produzione.
 Nell'insieme di tutti i soci della Cooperativa vengono condotti oltre 85 Ha di vigneti suddivisi in circa 40Ha coltivati esclusivamente ad Erbaluce di Caluso DOC ed ulteriori 45Ha coltivati ad uvaggi misti.
 Questo consente di ottenere una produzione media annua di:

 - 3000 - 3500 Hl Erbaluce di Caluso DOC

- 150 - 200 Hl Passito di Caluso DOC

- 100 - 150 Hl Caluso Spumante DOC

- 1000 Hl Canavese Rosso DOC


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